22 settembre 2009

I quadri.

A me m'ha sempre colpito questa faccenda dei quadri. Stanno su per anni, poi senza che accada nulla, ma nulla dico, fran, giù, cadono. Stanno lì attaccati al chiodo, nessuno gli fa niente, ma loro a un certo punto, fran, cadono giù, come sassi. Nel silenzio più assoluto, con tutto immobile intorno, non una mosca che vola, e loro, fran. Non c'è una ragione. Perché proprio in quell'istante? Non si sa. Fran. Cos'è che succede a un chiodo per farlo decidere che non ne può più? C'ha un'anima, anche lui, poveretto? Prende delle decisioni? Ne ha discusso a lungo col quadro, erano incerti sul da farsi, ne parlavano tutte le sere, da anni, poi hanno deciso una data, un'ora, un minuto, un istante, è quello, fran. [...] È una di quelle cose che è meglio che non ci pensi, se no ci esci matto. Quando cade un quadro. Quando ti svegli un mattino, e non la ami più. Quando apri il giornale e leggi che è scoppiata la guerra. Quando vedi un treno e pensi io devo andarmene da qui. Quando ti guardi allo specchio e ti accorgi che sei vecchio.

04 giugno 2009

Questo era mio Nonno Ettore...

"Il notaio dottor Ettore Parola, residente a Cuneo, ha sempre avuto un forte legame con Busca, città dove ha operato per molti anni nello svolgimento della sua professione, intessendo numerose amicizie con la popolazione locale e partecipando attivamente alla vita pubblica del paese. Egli ricorda con piacere come i più belli della sua vita gli anni vissuti a Busca, che con tanto affetto considera la sua seconda patria. Nato a Milano nel 1910 da famiglia cuneese, il giovane Ettore Parola ha seguito l’iter degli studi classici, conseguendo due titoli presso l’Università di Torino: nel 1933 a pieni voti la laurea in giurisprudenza e nel 1936 in scienze politico-amministrative. Nel luglio 1939, dopo aver superato brillantemente il concorso nazionale per la nomina a notaio, viene destinato alla sede di Busca, dove abita fino al 1952. In seguito si trasferisce a Cuneo, ma conserva la titolarità dello studio buschese. Nel 1945, alla fine della guerra, il notaio Parola quale rappresentante della Democrazia Cristiana fa parte del locale CLN (Comitato di Liberazione Nazionale) che assume l’amministrazione della città. Nelle successive votazioni amministrative è eletto nel Consiglio Comunale di Busca e ricopre anche la carica di assessore al tempo dei primi tre sindaci della città, Massucco, Mobiglia e Bafile (fine anni ’40 – inizio anni ’50). Tra le varie altre cariche rivestite, il notaio Parola è stato presidente della Cassa Rurale ed Artigiana di Busca, presidente del CAI di Busca, promuovendo la costruzione del rifugio Barenghi in alta Valle Maira, e presidente della Conferenza di San Vincenzo parrocchiale. Inoltre, fu per un decennio presidente del Consiglio notarile della provincia di Cuneo e vicepresidente del Comitato notarile per il Piemonte e la Valle d’Aosta. Ha ottenuto l’onorificenza di Cavaliere Ufficiale. Con la città di Busca ha sempre continuato a mantenere stretti contatti, sia per motivi di lavoro (si può dire che quasi tutte le famiglie buschesi siano passate nel suo studio per qualche pratica, più o meno importante, e abbiano avuto modo di apprezzare la sua competenza e signorilità), che per motivi di consulenze per enti pubblici. Se non più buschese di fatto, il notaio Ettore Parola si è sempre sentito profondamente buschese nell’animo e tale anche noi lo consideriamo. Rimasti intatti i vincoli di familiarità e di amicizia, considerate le benemerenze che si è acquistato in molti campi, è ben tempo, dunque, che il notaio Ettore Parola, torni ad essere riconosciuto come autentico cittadino buschese, anche in modo ufficiale e con tutti gli onori che si merita. Una forma di riconoscenza che a sua volta dona prestigio alla nostra stessa città".