02 febbraio 2010

dal film The Big Kahuna

"Goditi potere e bellezza della gioventù, non ci pensare: il potere di bellezza e gioventù lo capirai solo una volta appassite ma credimi, tra 20 anni guarderai quelle tue vecchie foto in un modo che non puoi immaginare adesso; quante possibilità avevi di fronte e che aspetto magnifico avevi. Non eri per niente grasso come ti sembrava. Non preoccuparti del futuro, oppure preoccupati, ma sapendo che questo ti aiuta quanto masticare un chewing-gum per risolvere un'equazione algebrica. I veri problemi della vita sono quelli che non ti erano neanche passati per la mente, di quelli che ti colgono di sorpresa, alle 4 di un pigro martedì pomeriggio. Fa una cosa ogni giorno che sei spaventato: canta! Non essere crudele con il cuore degli altri, non tollerare la gente che è crudele col tuo. Lavati i denti. Non perdere tempo con l'invidia, a volte sei in testa, a volte resti indietro; la corsa è lunga e alla fine è solo con te stesso. Ricordati i complimenti che ricevi, scordati gli insulti. Se ci riesci veramente, dimmi come si fa. Conserva tutte le vecchie lettere d'amore, butta i vecchi estratti conto. Rilassati. Non sentirti in colpa se non sai cosa fare della tua vita: le persone più interessanti che conosco a 22 anni non sapevano che fare della loro vita, i quarantenni più interessanti che conosco ancora non lo sanno. Prendi molto calcio. Sii gentile con le tue ginocchia, quando saranno partite ti mancheranno. Forse ti sposerai o forse no, forse avrai figli o forse no; forse divorzierai a 40 annni, forse ballerai con lei al cinquantacinquesimo anniversario di matrimonio; comunque vada, non congratularti troppo con te stesso, ma non rimproverarti neanche. Le tue scelte sono scommesse, come quelle di chiunque altro. Goditi il tuo corpo, usalo in tutti i modi che puoi, senza paura e senza temere quello che pensa la gente! E' il più grande strumento che potrai mai avere. Balla, anche se il solo posto che hai per farlo è il tuo soggiorno. Leggi le istruzioni anche se poi non le seguirai. Non leggere le riviste di bellezza, ti faranno solo sentire orrendo. Cerca di conoscere i tuoi genitori, non puoi sapere quando se ne andranno per sempre. Tratta bene i tuoi fratelli, sono il miglior legame con il passato e quelli che più probabilmente avranno cura di te in futuro. Renditi conto che gli amici vanno e vengono, ma alcuni - i più preziosi - rimarranno. Datti da fare per colmare le distanze geografiche e di stili di vita, perchè più diventi vecchio, più avrai bisogno delle persone che conoscevi da giovane. Vivi a New York per un po', ma lasciala, prima che ti indurisca. Vivi in California per un po', ma lasciala, prima che ti rammollisca. Non fare pasticci con i tuoi capelli, se no quando avrai 40 anni sembreranno di un ottantacinquenne. Sii cauto nell'accettare consigli, ma sii paziente con chi li dispensa. I consigli sono una forma di nostaglia: dispensarli è un modo di ripescare il passato dal dimenticatoio, ripulirlo, passare la vernice sulle parti più brutte e riciclarlo per più di quello che vale. Ma accetta il consiglio, per questa volta".

22 settembre 2009

I quadri.

A me m'ha sempre colpito questa faccenda dei quadri. Stanno su per anni, poi senza che accada nulla, ma nulla dico, fran, giù, cadono. Stanno lì attaccati al chiodo, nessuno gli fa niente, ma loro a un certo punto, fran, cadono giù, come sassi. Nel silenzio più assoluto, con tutto immobile intorno, non una mosca che vola, e loro, fran. Non c'è una ragione. Perché proprio in quell'istante? Non si sa. Fran. Cos'è che succede a un chiodo per farlo decidere che non ne può più? C'ha un'anima, anche lui, poveretto? Prende delle decisioni? Ne ha discusso a lungo col quadro, erano incerti sul da farsi, ne parlavano tutte le sere, da anni, poi hanno deciso una data, un'ora, un minuto, un istante, è quello, fran. [...] È una di quelle cose che è meglio che non ci pensi, se no ci esci matto. Quando cade un quadro. Quando ti svegli un mattino, e non la ami più. Quando apri il giornale e leggi che è scoppiata la guerra. Quando vedi un treno e pensi io devo andarmene da qui. Quando ti guardi allo specchio e ti accorgi che sei vecchio.

04 giugno 2009

Questo era mio Nonno Ettore...

"Il notaio dottor Ettore Parola, residente a Cuneo, ha sempre avuto un forte legame con Busca, città dove ha operato per molti anni nello svolgimento della sua professione, intessendo numerose amicizie con la popolazione locale e partecipando attivamente alla vita pubblica del paese. Egli ricorda con piacere come i più belli della sua vita gli anni vissuti a Busca, che con tanto affetto considera la sua seconda patria. Nato a Milano nel 1910 da famiglia cuneese, il giovane Ettore Parola ha seguito l’iter degli studi classici, conseguendo due titoli presso l’Università di Torino: nel 1933 a pieni voti la laurea in giurisprudenza e nel 1936 in scienze politico-amministrative. Nel luglio 1939, dopo aver superato brillantemente il concorso nazionale per la nomina a notaio, viene destinato alla sede di Busca, dove abita fino al 1952. In seguito si trasferisce a Cuneo, ma conserva la titolarità dello studio buschese. Nel 1945, alla fine della guerra, il notaio Parola quale rappresentante della Democrazia Cristiana fa parte del locale CLN (Comitato di Liberazione Nazionale) che assume l’amministrazione della città. Nelle successive votazioni amministrative è eletto nel Consiglio Comunale di Busca e ricopre anche la carica di assessore al tempo dei primi tre sindaci della città, Massucco, Mobiglia e Bafile (fine anni ’40 – inizio anni ’50). Tra le varie altre cariche rivestite, il notaio Parola è stato presidente della Cassa Rurale ed Artigiana di Busca, presidente del CAI di Busca, promuovendo la costruzione del rifugio Barenghi in alta Valle Maira, e presidente della Conferenza di San Vincenzo parrocchiale. Inoltre, fu per un decennio presidente del Consiglio notarile della provincia di Cuneo e vicepresidente del Comitato notarile per il Piemonte e la Valle d’Aosta. Ha ottenuto l’onorificenza di Cavaliere Ufficiale. Con la città di Busca ha sempre continuato a mantenere stretti contatti, sia per motivi di lavoro (si può dire che quasi tutte le famiglie buschesi siano passate nel suo studio per qualche pratica, più o meno importante, e abbiano avuto modo di apprezzare la sua competenza e signorilità), che per motivi di consulenze per enti pubblici. Se non più buschese di fatto, il notaio Ettore Parola si è sempre sentito profondamente buschese nell’animo e tale anche noi lo consideriamo. Rimasti intatti i vincoli di familiarità e di amicizia, considerate le benemerenze che si è acquistato in molti campi, è ben tempo, dunque, che il notaio Ettore Parola, torni ad essere riconosciuto come autentico cittadino buschese, anche in modo ufficiale e con tutti gli onori che si merita. Una forma di riconoscenza che a sua volta dona prestigio alla nostra stessa città".

24 novembre 2008

wherethehellismatt.com

http://www.wherethehellismatt.com

04 gennaio 2008

Viktor Polson




Viktor Polson.com

Il pianista sull'oceano

Non ve lo siete mai chiesto perchè cadono i quadri?..no ovviamente...
a me m'ha sempre colpito tutta questa faccenda dei quadri;
vi starete chiedendo: " ma che cazzo c'entra il quadro? "
c'entra!
perchè quella famosa notte andò come va per i quadri,
stanno su per anni e poi senza che accada nulla, ma nulla dico, FRAAAAAMMM
giù cadono!
stanno lì attaccati al chiodo, nessuno gli fa niente, però loro ad un certo punto FRAAAAAMMM
cadono lo stesso...
nel più assoluto silenzio, con tutto immobile intorno, non una mosca che vola, e loro FRAAAAAMMM
non c'è una ragione, perchè proprio in quell'istante?
non si sa!
FRAAAAAMMM
cos'è che succede ad un chiodo, per fargli decidere che proprio non ne può più?
c'ha un'anima anche lui poveretto? prende delle decisioni?
ne ha discusso a lungo con il quadro il chiodo? erano incerti sul da farsi?
ne parlavano tutte le sere da anni? poi hanno deciso una data, un'ora, un minuto,un istante preciso?
o lo sapevano già dall'inizio i due, era già tutto combinato:

- "guarda io mollo tutto tra 7 anni"
- "per me va bene"
- "allora intesi? per il 13 maggio"
- "ok"
- "a mezzogiorno"
- "facciamo a mezzogiorno e tre quarti"
- "d'accordo allora buona notte"

sette anni dopo il 13 maggio, a mezzogiorno e tre quarti FRAAAAAMMM
è impossibile da capire
è una di quelle cose che è meglio se non ci pensi, se no ne esci matto...

quando cade un quadro,
quando ti svegli un mattino e scopri che non l'ami più,
quando apri il giornale e leggi che è scoppiata la guerra,
quando vedi un treno e pensi "io devo andarmene da qui",
quando ti guardi allo specchio e ti accorgi che sei vecchio.

American beauty

Ho sempre sentito dire che ti passa davanti agli occhi tutta la vita nell'istante prima di morire. Prima di tutto, quell'istante non è affatto un istante, si allunga, per sempre... come un oceano di tempo. Per me fu lo starmene sdraiato al campeggio dei boy scout a guardare le stelle cadenti, le foglie gialle degli aceri che fiancheggiano la nostra strada, le mani di mia nonna e come la sua pelle sembrava di carta... e la prima volta che da mio cugino Tony vidi la sua nuovissima Firebird. E Jamie... e Jamie... e Caroline.
Potrei essere piuttosto incazzato per quello che mi è successo, ma è difficile restare arrabbiati quando c'è tanta bellezza nel mondo. A volte è come se la vedessi tutta insieme... ed è troppa. Il cuore mi si riempie come un palloncino che sta per scoppiare e poi mi ricordo di rilassarmi e smetto di cercare di tenermela stretta, dopo scorre attraverso me come pioggia e io non posso provare altro che gratitudine... per ogni singolo momento della mia stupida piccola vita.
Non avete minima idea di cosa sto parlando... ne sono sicuro. Ma non preoccupatevi... un giorno l'avrete.

08 ottobre 2007

Richmond City Jail, by Eva Russo

Se siete appassionati di fotogiornalismo, o semplicemente volete conoscere una realtà molto lontana da tutti noi, vi consiglio questo link:
The mentally ill
Melton
Tony
Hard Time

Sono le foto di Eva Russo, bravissima fotografa che negli Stati Uniti è diventata celebre grazie alle sue foto shock.

Meditate gente, meditate.

11 luglio 2007

Google Nero

Questa poi mi sa di grandissima stronzata!
Lifegate ha creato una versione di Google a sfonfo nero.

Dicono che se tutti usassero Google nero si potrebbe avere un risparmio di 200.000 dollari all'anno in tutto il pianeta.
Hanno tralasciato i 400.000 dollari di spese oculistiche... Se Google da anni è bianco forse è perchè avranno fatto studi di usabilità, no? magari nero su bianco stanca meno gli occhi di bianco su nero.
E poi 200.000 dollari l'anno sono noccioline. Propongo: lasciamo Google bianco che è tanto bello e tagliamo gli stipendi ai politici italiani. Risparmieremo molto ma molto più di 200.000 l'anno.

PS: per me Google è sempre BIANCO

iPhone: geniale